In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il tecnico del S.N. Notaresco, Roberto Vagnoni.
Il 52enne Allenatore marchigiano, al timone della formazione rossoblù dalla scorsa estate, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Mister, innanzitutto le chiedo come stia vivendo questo momento così drammatico e particolare che sta attraversando tutto il Paese. Ognuno di noi ha stravolto la propria quotidianità, le proprie abitudini, in una nazione messa letteralmente in ginocchio da un virus che ha già mietuto oltre 22mila vittime lungo lo stivale e altre decine di migliaia nel mondo. Quali pensieri l’accompagnano in un momento storico così particolare e triste per l’Italia intera?
Viviamo una situazione pressoché drammatica, in cui la preoccupazione principale riguarda l’incolumità di ognuno di noi. Io e la mia famiglia stiamo bene e trascorriamo le giornate nella nostra casa, uscendo solo in caso di estrema necessità. Sono contento perché, fino ad oggi, il virus ha risparmiato tutti i ragazzi, i dirigenti, i tesserati del Notaresco, così come gli affetti di ognuno di loro. Per tutti noi, sono momenti di grande riflessione. Siamo nel bel mezzo di una problematica di respiro mondiale, con decine di migliaia di persone che ogni giorno perdono la vita e non possono neanche ricevere l’ultimo saluto. È chiaro che tutto, Sport compreso, debba passare in secondo piano rispetto alla risoluzione di questo dramma. Speriamo che venga concepito, prodotto e distribuito presto un vaccino, in modo da poter stare tutti tranquilli e sereni, ritornando alla piena normalità.
Riguardo alla Stagione calcistica, continuano a susseguirsi pareri molto discordanti tra loro. Alcuni addetti ai lavori sono fermamente convinti che quest’annata sia definitivamente conclusa, altri sperano si possa in qualche modo portare a termine ed altri ancora, che pensano che completarla regolarmente sul campo sia l’unica strada percorribile. Qual’è il suo pensiero a riguardo? Lei crede che sia ancora plausibile attendere di ritornare in campo? O pensa anche lei che non ci siano più i presupposti anche tecnici, fisici ed atletici per una ripresa?
A questo proposito, credo che ogni discorso sia subordinato alla futura sussistenza o meno, delle adeguate condizioni igienico-sanitarie. Io sono convinto che, nel momento in cui ci si dovesse rendere conto che i rischi di contagio fossero pari a zero, si dovrebbe riprendere e portare regolarmente a termine il Campionato. Sento parlare di ripresa a tutti i costi, con riferimento alla Serie A e alla Serie B, più che altro per gli interessi economici straordinari che ruotano intorno alle Serie maggiori. Paradossalmente però, una ripresa è ancor più auspicabile nelle Categorie minori, perché chiunque giochi e lavori per Società di Serie C e D, riesce a vivere e andare avanti grazie proprio allo stipendio che percepisce dalla relativa attività svolta nel Calcio. Una mancata ripresa sarebbe drammatica per tutti, soprattutto per chi appartiene alle Categorie come la nostra, dove fermarsi definitivamente significherebbe per molti non sapere in che modo mantenere la propria famiglia. I presupposti fisici ed atletici penso che ci sarebbero tutti, perché il volere comune è quello di ripartire e, una volta in campo, cercheremmo di dare il massimo come se non ci fossimo mai fermati. E poi non credo si possa riprendere a giocare in gare ufficiali, senza aver prima usufruito di un periodo utile per un richiamo della preparazione atletica. Noi ci stiamo già preparando mentalmente e i ragazzi sono costantemente monitorati dal punto di vista fisico, impegnati a seguire un programma da svolgere nelle proprie case. Si comincia ad ipotizzare una ripresa degli allenamenti a gruppi e noi ci stiamo già organizzando in questo senso, su indicazione della Società, per non farci trovare impreparati se, come speriamo, ci fosse spazio per una ripartenza.
Appare purtroppo scontato che, a seguito della pandemia in atto che ha messo in ginocchio il Paese e l’intera economia nazionale, anche il Calcio, specie quello dilettantistico, andrà incontro ad una grave crisi economica. Nelle ultime settimane si è riscontrato una paura diffusa nel 90% degli atleti dilettanti, la paura di non percepire lo stipendio chissà fino a quando e l’ulteriore timore che molte Società scompaiano del tutto a causa dell’abbandono di molti Presidenti, che dovranno salvaguardare prima di tutto i propri interessi lavorativi e le rispettive aziende. È una preoccupazione legittima a suo avviso? Esiste questo rischio concreto, oppure No?
È un rischio tremendamente concreto, purtroppo. E questo credo sia un problema che riguarda tutti, dalla Serie C in giù. È facile immaginare che, nella prossima Stagione, tante squadre non si presenteranno ai nastri di partenza di diversi Campionati. Molti Presidenti, sponsor e imprenditori, immagino che avranno altro a cui pensare nel prossimo futuro e ridurranno, del tutto o quasi, le risorse solitamente profuse nel mondo del Calcio. Quindi il rischio di veder scomparire numerose realtà calcistiche credo sia molto alto. Per quanto riguarda la paura diffusa tra gli atleti dilettanti, rispetto alla mancata retribuzione, sono consapevole che sia una preoccupazione più che legittima. Io ho la fortuna di lavorare a servizio di un Club modello, che non fa mancare nulla a nessun tesserato e che, ancor più in questa situazione di grande difficoltà, sta dimostrando la propria serietà e lo spessore morale di ogni singola componente societaria. Però, so benissimo che in giro per l’Italia ci siano situazioni drammatiche, con ragazzi di ogni età alle prese con delle problematiche serissime, dovute al fatto che le Società d’appartenenza non stiano pagando gli stipendi già da molto prima che si parlasse di questo virus. Questo è un qualcosa di inconcepibile e spero vivamente che si faccia qualcosa per dare una svolta concreta e definitiva.
Nello specifico, quali pensa possano essere le soluzioni più adeguate per salvaguardare l’intero movimento? Crede che un sostegno concreto e cospicuo da parte del Governo possa bastare per ridurre gli effetti futuri che si immaginano devastanti di questa pandemia?
L’intervento della Lega e del Governo è indispensabile in questa fase. Ci si deve intanto rendere conto che nelle Categorie minori si lavori, si viva e ci si sacrifichi più di quanto si faccia nelle Serie maggiori. E nonostante questo, in tutta onestà, non ci considera nessuno. Ci vuole rispetto! Catalizzare ogni pensiero ed energia sulla Serie A può essere comprensibile per una serie di circostanze, ma non bisogna mai dimenticare che tra i Dilettanti si faccia fatica a vivere. Noi conduciamo una vita da professionisti, eppure non siamo minimamente riconosciuti e tutelati. Con la crisi globale che si sta delineando all’orizzonte, senza un intervento immediato e cospicuo a salvaguardia di tutto il momento, temo ci aspetti un futuro sempre più difficile. In ogni caso, dobbiamo essere fiduciosi, perché affrontare tutte queste dinamiche con pessimismo, non aiuta, se non a complicare le cose.
Qualcuno ha detto che la Stagione potrebbe risultare “falsata”, sia in caso di chiusura anticipata andando incontro a dei verdetti a tavolino che inevitabilmente non accontentino tutti, sia in caso di ritorno in campo dopo un’inattività così lunga, con il rischio di vedere affrontarsi Calciatori senza il giusto spirito, senza la dovuta serenità mentale e con una freschezza atletica non adeguata per competere a certi livelli. Lei, con il suo S.N. Notaresco, è particolarmente interessato da questo tipo di discorso. Siete a tre punti dalla capolista Matelica e quindi in piena lotta per la promozione in Serie C. Credete o sperate di poter tornare in ogni caso in campo, per completare regolarmente il Campionato? Oppure avete in testa un altro tipo di scenario conclusivo, che auspicate venga concretizzato dalla Lega?
Di Campionato “falsato” credo che si potrebbe parlare solo nel caso in cui si chiudesse anticipatamente la Stagione. Perché sarebbero troppe le squadre penalizzate in maniera estrema, vedendosi private della possibilità di lottare ancora per i rispettivi obiettivi. Mentre invece, tornando in campo, anche a lungo termine, saremmo tutti in parte condizionati dal lungo stop, ma al tempo stesso, ripartiremmo nelle medesime condizioni psico-fisiche. Otto partite sono tantissime e ancora tutto potrebbe accadere, in alta, così come in bassa classifica. Una ripresa dell’attività agonistica consentirebbe a chiunque di determinare sul campo il proprio destino, dando luogo al minor numero di polemiche e recriminazioni possibile. Io e la mia squadra, l’unico scenario che abbiamo in mente, è quello che ci riveda protagonisti in campo. Non vogliamo neppure immaginare un finale di Stagione che non sia questo. Personalmente, se penso che il percorso iniziato la scorsa estate si possa interrompere così, con ancora otto partite da disputare, non saprei davvero come prenderla. Pensando che abbiam perduto la vetta proprio nell’ultima gara sin qui giocata, provo ulteriore rammarico, specie se poi, alla fine, dovessero essere promosse solo le prime di ogni Girone. Sarebbe una beffa clamorosa e un danno per noi incalcolabile, sotto tutti i punti di vista. E mi creda, non voglio e non posso davvero pensarci. Come ho già detto, noi saremmo disposti a ripartire anche in estate inoltrata. In quest’ottica, ho chiesto ai ragazzi di allenarsi in casa utilizzando già delle mascherine apposite, che consentano loro di abituarsi a faticare come se ci fosse un clima più pesante, quello afoso e torrido tipico dei mesi più caldi dell’anno. Questo a sottolineare quanto noi si creda e si speri in un ritorno in campo, non appena tornassero ad esserci le più opportune condizioni sanitarie. E poi sono convinto che una chiusura anticipata della Stagione determinerebbe problemi ancor più grandi, dal punto di vista economico, ma anche fisico. Iniziare la prossima annata, se tutto andasse bene, a Luglio o ad Agosto, dopo uno stop complessivo di circa sei mesi, comporterebbe problemi tutt’altro che irrilevanti da affontare. Certo, è un momento in cui si fanno mille ipotesi, si delineano scenari anche improponibili e mi rendo conto che, più passi il tempo, meno possibilità ci siano per una ripresa. È inevitabile anche per me produrre nella testa determinati scenari conclusivi, mettendomi nei panni di chi dovrà eventualmente decidere in questo senso. Se non ci fossero più le condizioni per disputare le otto restanti gare, la mia idea sarebbe quella di giocare, non appena possibile, una sorta di mini-Torneo aperto alle prime quattro di ogni Girone, promuovendo quella che alla fine dovesse fare più punti. In zona retrocessione invece, farei retrocedere le attuali ultime due, facendo disputare, anche in questo caso, un mini-Campionato tra le quattro che in questo momento siano classificate subito prima delle ultime due. Oppure, un’altra ipotesi che trovo plausibile, è quella di annullare del tutto questa Stagione, ripartendo nella prossima con gli stessi organici in tutte le Serie, al netto di quelle compagini che non ce la dovessero fare ad iscriversi, per via di quella che appare una inevitabile crisi economica. So che questo tipo di soluzione scatenerebbe ricorsi, polemiche e l’ira di tante Società, specie di quelle in lotta al vertice in ogni Serie, Girone e Campionato. Però, a mio avviso, sarebbe ancor più ingiusto promuovere o retrocedere qualsiasi squadra che ora si trovi in quelle condizioni, quando ancora mancano troppe partite da giocare. Siamo tutti appesi ad un filo sottilissimo e speriamo che la Lega adotti la soluzione più opportuna, quella che possa garantire piena regolarità al Campionato, nel rispetto assoluto di tutti i protagonisti di questa Serie D.
Non posso chiudere senza prima chiederle un giudizio sulla Stagione del suo S.N. Notaresco. Avete per lungo tempo dominato la scena nel Girone F, arrivando ad avere un vantaggio di dieci punti sulla seconda. Poi avete probabilmente accusato un fisiologico calo psico-fisico, a causa del quale avete perso un po’ di terreno. Nonostante questo, siete sempre lì, a tre punti dalla vetta e con lo scontro diretto con l’attuale capolista Matelica, ancora da giocare. Considerando gli obiettivi di partenza, come giudica nel complesso la Stagione della sua squadra? Il pensiero di non poter più scendere in campo per completare del tutto il percorso iniziato la scorsa estate, quanta preoccupazione comporta nell’ambiente rossoblù?
La nostra Stagione è stata a dir poco straordinaria per un lunghissimo tratto. Siamo partiti per raggiungere una salvezza tranquilla, in un Girone molto competitivo. L’esordio è stato traumatico, con quella brutta sconfitta interna contro il Vastogirardi. Ma già dalla gara successiva, vincendo alla grande a Campobasso, è scattato in noi qualcosa di speciale, che ci ha poi portato a concretizzare quella splendida cavalcata esaltata da più parti lungo la penisola. Abbiamo sempre creduto di poter fare qualcosa di veramente importante e il percorso fatto sin qui, è stato frutto del duro lavoro quotidiano di tutti. Nulla è venuto per caso. Undici vittorie consecutive non possono di certo essere state casuali, così come un primato conservato per venticinque Giornate, arrivando ad avere fino a dieci punti sulla seconda. Poi, come spesso accade nel Calcio, ad un certo punto la fortuna ci ha un po’ voltato le spalle. Abbiamo probabilmente pagato anche una leggera flessione psico-fisica, ma non abbiamo mai smesso di sfornare prestazioni di alto profilo. Alcuni episodi sono stati determinanti, specie nella seconda parte di Stagione. Magari abbiamo colpito qualche legno di troppo, alcuni infortuni ci hanno privato di pedine importanti e tutto questo ha inciso sul nostro calo. Quando eravamo saldamente in vetta, abbiamo affrontato gare in cui gli avversari scendevano in campo per giocare la classica partita della vita, cercando di non sbagliare niente e lavorando in settimana sapendo di andare ad affrontare una grande squadra, la nostra. Devo dire che non ci è mai pesato essere a lungo capolista. Forse, nella testa di qualche elemento con meno esperienza, a un certo punto sarà subentrata inconsciamente l’idea di aver già chiuso il discorso promozione. E non si può negare che sia stato fatto anzitempo qualche pensiero alla C dell’anno prossimo. Magari qualcuno ha leggermente “accusato” questa circostanza, ma, al tempo stesso, mi corre l’obbligo di sottolineare come non abbia davvero nulla da rimproverare ai miei ragazzi. La verità è che sono stati tutti, dal primo all’ultimo, straordinari. Sono orgoglioso di allenarli e ci tengo a ribadirlo pubblicamente. Sono fiero del Campionato che hanno condotto, mi hanno sempre dato tutto, in allenamento come in partita, e sono pienamente soddisfatto di ognuno di loro. La gran parte dell’organico è composta da elementi giovanissimi e questo, se possibile, da ancora più valore al nostro Campionato. L’unico rammarico sarebbe costituito dalla mancata possibilità di proseguire la nostra Stagione. Sono certo che rientreremmo con lo spirito e la determinazione che hanno contraddistinto il periodo in cui dominavamo letteralmente la scena. E, come ho già detto, non posso neppure pensare che la nostra Stagione si chiuda qui, dopo essere stati in testa per quasi tutto il Torneo. L’amarezza, in quel caso, sarebbe infinita e io me la porterei dentro, forse per sempre. Perciò andiamo avanti con la speranza di poter chiudere il cerchio regolarmente e anche a lungo termine, perché l’esito finale di questo Campionato si dovrà assolutamente determinare sul campo. Otto altre Giornate e ancora 24 punti a disposizione, sono davvero tanti. Aspettiamo che ci siano le condizioni sanitarie più adeguate e poi ripartiamo: questa è l’unica cosa che in cuor mio spero e desidero.
Mister, c’è qualcosa che sente di dire ai suoi ragazzi, al Club, ai tifosi e a tutto l’ambiente rossoblù? Un messaggio, un auspicio o un augurio che intende indirizzare loro?
Intanto, auguro a tutti di ritornare al più presto alla normalità e ad una quotidianità serena ed equilibrata. Speriamo di ritrovarci quanto prima al “Savini”, per vivere quelle emozioni immense ed incredibili che solo il Calcio sa trasmettere. Spero anche che l’Italia intera si rialzi più forte di prima, traendo insegnamento e beneficio da questo bruttissimo periodo, che ci auguriamo tutti possa essere messo presto alle spalle. Voglio riservare un Grazie alla Società, che ha sempre esaltato i nostri meriti e ci ha appoggiato incondizionatamente nei momenti difficili. Ci hanno esortato ogni giorno a dare il massimo, consapevoli di come fossimo una grande squadra. Siamo tutti una famiglia dove regnano armonia e rispetto, pertanto un sentito Grazie va doverosamente a loro. Voglio, infine, mandare un caro saluto ai nostri appassionati tifosi, emblema di una cittadina che ha una passione incredibile per il Calcio e, in particolare, per la nostra squadra. Abbraccio virtualmente loro e tutti i miei ragazzi, con cui ci manchiamo a vicenda e non vediamo l’ora di rivederci, riabbracciarci e ripartire, come e meglio di prima.
Si ringraziano Mister Roberto Vagnoni e il S.N. Notaresco Calcio, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.